Stasera in tv Marco Giallini torna con Rocco Schiavone 3: il detective più amato e odiato d’Italia in un episodio che lascia il segno

In sintesi

  • 🎬 Rocco Schiavone 3
  • 📺 Rai 2 HD, ore 21:20
  • 🕵️‍♂️ Serie poliziesca/noir italiana che segue il vicequestore Rocco Schiavone, personaggio cinico e tormentato, alle prese con indagini, lutti e il difficile adattamento nella fredda Aosta; uno sguardo crudo e ironico sulla giustizia e sull’umanità imperfetta.

Rocco Schiavone, Marco Giallini, Antonio Manzini e Michele Soavi: la serata del 16 luglio 2025 parla chiaro e mette subito le cose in chiaro sul palinsesto. Se sei in cerca di cosa vedere stasera in tv, questa è la scelta perfetta per chi ama il noir italiano senza filtri e con un’anima tormentata. Dalle 21:20 su Rai 2 HD, ecco che torna il vicequestore più imperfetto d’Italia con la terza stagione – Rocco Schiavone 3 – per due ore abbondanti (135 minuti!) di umanità ruvida, investigazioni e dolori che non si archiviano.

Rocco Schiavone: il fascino burbero dell’anti-eroe e il successo del noir italiano

Scritta e diretta da Michele Soavi, tratta dalle penne graffianti dei romanzi firmati da Antonio Manzini, la serie torna ad Aosta per rimettere in scena il detective romano esiliato dalle questioni disciplinari: sfrontato, arrabbiato col mondo e legato alla sua città d’origine come un’ancora di nostalgia. Non è felice, non vuole piacere a nessuno, eppure Rocco Schiavone (un Marco Giallini mai così in stato di grazia) catalizza lo schermo con una verosimiglianza che fa impallidire i detective perfetti di tanti crime made in USA. Da quando la Rai lo ha portato in tv, Schiavone è entrato di diritto tra i personaggi cardine del poliziesco nostrano: sarcastico, sboccato, cinico ma incredibilmente umano, lotta ogni giorno contro colleghi poco capaci, ambienti ostili e, ancora di più, i demoni del proprio passato.

Questa terza stagione, con l’episodio d’apertura La vita va avanti, esplora la fatica dell’adattamento, la fatica della solitudine e un lutto che non smette mai di mordere. La figura (fantasma/amore struggente) della moglie Marina persiste, conferendo alle indagini un tono ancora più amaro e notturno di quanto consenta il già notoriamente “scuro” clima valdostano.

Personaggi di Rocco Schiavone 3, cast e piccoli cult per appassionati

Se ami scavare nei dettagli, questa serie è una miniera nerd: ogni episodio nasconde citazioni e stilemi tipici del noir letterario italiano. È impossibile, guardando Giallini, non notare come Schiavone sia un mix esplosivo tra l’investigatore anni ‘70 all’italiana, crudo e indifferente alle regole, e l’uomo della strada che chiunque potrebbe incontrare incrociando le vite spezzate in una questura di provincia.

  • Claudia Vismara e Ernesto D’Argenio completano una squadra di supporto che cresce di stagione in stagione, allontanandosi dai cliché e dando volto a personaggi sempre più sfaccettati.
  • L’introduzione del personaggio di Sandra Buccellato – giornalista e ex moglie del questore – agita ulteriormente le acque, aprendo nuove possibilità narrative.

Dietro la macchina da presa c’è Michele Soavi, regista che non ha paura di tingere di grigio le atmosfere e di restituire un realismo quasi “sporco”, degno dei migliori polizieschi italiani. E attenzione a quella Aosta così fredda e distante: nell’immaginario dei fan, ormai, è quasi un personaggio essa stessa, meta di curiosità e pellegrinaggi da parte degli spettatori più accaniti.

I motivi per cui non puoi perdere Rocco Schiavone 3

È una serie che scardina i classici del poliziesco italiano, proponendo una visione cruda, attuale e libera da stereotipi, finalmente lontana dalla fiction da “carabinieri buoni e sorridenti”. La scrittura di Manzini (anche nella trasposizione televisiva) mantiene una carica di ironia amara e battute spietate che fanno da contrappunto a temi esistenziali profondi: lutto, alienazione, difficoltà di vivere e ingiustizie sociali.

L’impatto? Enorme, tanto da aver riacceso l’interesse per il noir “regionale”, ispirando una serie di romanzi e adattamenti che tentano – spesso con minor successo – di bissare il carisma di Schiavone. Qui l’elemento davvero rivoluzionario è la rappresentazione imperfetta della giustizia: non ci sono solution facili, e la divisione tra bene e male è più materia di sopravvivenza che di filosofia morale.

L’accoglienza è stata ed è calorosa: tra pubblico e critica, la serie gioca fuori categoria, con una media voti stabilmente superiore al 7/10. I social ogni stagione scatenano meme e discussioni alimentate dal lessico ruvido del protagonista, ma anche dalla sua capacità di essere profondamente empatico senza mai perdere ciò che i romani – e non solo loro – chiamano “verve”. Schiavone non si apre mai del tutto, non cade nel sentimentalismo, ma trasuda umanità da ogni battuta o silenzio.

Un ultimo appunto per i veri maniaci della serialità: il loden indossato da Rocco in ogni stagione, anche con il sole, è ormai cult. E la città di Aosta, dapprima odiata e poi amata-grudgingly dal protagonista, ha letteralmente visto impennare il suo turismo grazie al successo della fiction. La rappresentazione del lutto – con Marina sempre tra ricordi e allucinazioni – è uno dei motori emotivi più potenti della serialità crime contemporanea.

In definitiva, stasera lasciati coinvolgere dal fascino scorbutico di Rocco Schiavone 3: è poliziesco, è noir, è Italia vera. E qui, nel gelo di Aosta, tra sigarette, sarcasmo e omicidi, c’è tutto il meglio di ciò che la tv può offrire a chi cerca storie destinate a restare. Appuntamento alle 21:20 su Rai 2 HD: il noir che fa scuola, e un protagonista che, piaccia o meno, ti entra sotto pelle come pochi altri.

Quale dettaglio cult di Rocco Schiavone ti colpisce di più?
Il loden sempre indossato
Le battute sarcastiche romane
I fantasmi di Marina
Aosta fredda e grigia
Il cinismo senza filtri

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